Autore: admindavide
HUGO DE ANA
Hugo De Ana
FONDAZIONE PETRUZZELLI DI BARI – LA BOHEME, Dir. Giacomo Sagripanti; 21 – 30 dicembre 2023
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – LE COMTE ORY, Dir. Oksana Lyniv; 18 – 22 ottobre 2023
ARENA DI VERONA – TOSCA, Dir. Francesco Ivan Ciampa; 29 luglio – 1 settembre 2023
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – TOSCA, Dir- Oksana Lyniv; 20 – 25 luglio 2023
ARENA DI VERONA – IL BARBIERE DI SIVIGLIA, Dir. Alessandro Bonato; 24 giugno – 22 luglio 2023
TEATRO PRINCIPAL DE PALMA (Palma di Maiorca) – LA TRAVIATA, Dir. Lucìa Marìn; 17 – 21 giugno 2023
CROATIAN NATIONAL OPERA THEATRE IN ZAGREB (Zagabria) – LA RONDINE, Simon Krečič e Matija Fortuna; 15 – 21 marzo 2023
TEATRO ALLA SCALA – I VESPRI SICILIANI, Dir. Fabio Luisi; 28 gennaio – 21 febbraio 2023
FONDAZIONE PETRUZZELLI DI BARI – LA TRAVIATA, Dir. Giampaolo Bisanti; 18 – 28 dicembre 2022
TEATRO REAL DE MADRID – AIDA, Dir. Nicola Luisotti, Diego Garcìa Rodrìguez, Daniel Oren; 21 ottobre – 14 novembre 2022
GREEK NATIONAL OPERA – TOSCA, Dir. Philippe Auguin; 28 – 31 luglio 2022
ROSSINI OPERA FESTIVAL – LE COMPTE ORY, Dir. Diego Matheuz; 9 – 19 agosto 2022
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA | SIDNEY CHAMBER OPERA – ERNANI, Dir. Marco Armiliato; 3 – 11 giugno 2022
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – TOSCA, Dir. Daniel Oren; 29 gennaio – 6 febbraio 2022
SOPHIA OPERA AND BALLET – NORMA, Dir. F. Di Mauro; 21 gennaio 2022
Dolora Zajick

Informazioni
- Web: www.dolorazajick.com
- Allegati: N/D
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ARENA DI VERONA – IL TROVATORE (Azucena); Giugno -Luglio 2019
“Merita un paragrafo a parte la leggenda: Dolora Zajick. E’ vero che la vocalità della mezzo soprano comincia a sentire il peso di una lunghissima carriera, è vero che il volume parrebbe ridotto nella zona centrale… ma la Zajick è ancora un’immensa Azucena, con un carisma straordinario e una presa sul pubblico fortissima. Tutto nel suo canto, nei suoi accenti sembra reale, nato in quel momento, e questa è una dota che solo i più grandi artisti della storia possiedono e la Zajick è entrata a far parte di questi già da tantissimo tempo.” ierioggidomaniopera.com
“Dolora Zajick è una grande, grandissima Azucena, veste i panni di una donna emarginata, lacerata da sentimenti contraddittori, quasi folle. Certe difficoltà motorie non fanno altro che contribuire alla creazione del personaggio molto amato da Verdi. La sua voce tanto forte quanto morbida riempie senza alcuna difficoltà tutto l’anfiteatro.” Di Irina Sorokina L’ape musicale
GRAND TEATRE DEL LICEU, Barcellona- LA GIOCONDA (Laura Adorno)– APRILE 2019
“Nel ruolo di Laura Adorno il Grande mezzosoprano Dolora Zajick. Questa cantante, a 67 anni, mostra ancora un assetto vocale di tutto rispetto.” Lirica Oggi
METROPOLITAN OPERA, New York – AIDA (Amneris)– Gennaio 2019
. At this first performance of 2019, veteran mezzo Dolora Zajick, who first sang Amneris in this production in 1989, carried the performance almost single-handedly, with workmanlike but solid supporting singers. (….) But from Act 2 on, Zajick dominated the performance with conviction and courage. It was remarkable how her voice has remained undamaged over the years. While it was shrill at times in the top range, the voice still soared high to end the Judgement Scene with thrilling force. Above all, she still had an ability to produce endless legato while varying her dynamics from forte to piano”Bachetrack.com A. Imamura 8 Gen 2019
“Dolora Zajick By the start of Act Four, she was in her best form, singing with power and conviction as she raged and pleaded with the gods to spare Radamès’s life.” Newyorkclassicalreviw.com E. C. Simpson 8 Gen 2019
“I saw Ms. Zajick perform Amneris in the premier of this production some thirty years ago. She was a force of nature then, and is a wonder of nature now. This was an absolute masterclass in dramatic singing. If you get a chance to hear her in the role this season, don’t miss it. Her voice no longer has the wide palate of colors it once did, but who cares! She commanded the stage every time she step on it. Her technique is still rock solid, her diction may even be better than it once was, and her understanding of the role has only deepened with time. The entire fourth act was superb. Beginning with Zajick’s incandescent showdown with Radames, straight through the riveting, goose-bump inducing judgement scene.” Broadwayworld.com P. Danish 9 Gen 2019
METROPOLITAN OPERA – NEW YORK – DER FLIEGENDE HOLLANDAER – Aprile 2017
“Dolora Zajick made much of the minor, sinister duties allotted old Mary. The veteran mezzo-soprano rolled deftly about the stage in the post-Bayreuth wheelchair that apparently has become part of her character’s persona.”
DALLAS OPERA – THE TURN OF THE SCREW – Marzo 2017
“One surprise was the opportunity to hear one of the world’s top Verdian mezzos, Dolora Zajick, as Mrs. Grose, the bewildered housekeeper… She makes certain that her voice fits perfectly in the small ensemble and offers a clear difference in sound to Bell’s equally formidable soprano.” (Theatre Jones, 19 March 2017) “…exquisite high pianissimos, and […]”
Juan Francisco Gatell

Informazioni
- Web: www.juanfranciscogatell.com
- Allegati: Repertorio Juan Francisco Gatell
- Prossimi impegni | Next engagement: Juan Francisco Gatell
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TEATRO COLON (Buenos Aires) – DIE ZAUBERFLÖTE (Tamino) – maggio 2023
“El tenor argentino Juan Francisco Gatell, radicado hace años en Europa y con una más que interesante carrera internacional, fue un Tamino de perfectos acentos. Seguro, musical, con buena llegada a los agudos y con inmaculada línea de canto.”
Gustavo Gabriel Otero – Mundo Clásico
“Juan Francisco Gatell en plenitud de medios compone un magnífico Tamino con voz bien timbrada y en perfecto dominio del estilo.”
Donato Decina – De Paraíso para Usted
“Juan Francisco Gatell compuso un Tamino de voz potente, musicalidad y matices”
Eduardo Balestena – D994 Música Sinfónica
TEATRO PALLAS (Grecia) – IPHIGENIE EN TAURIDE (Pylades) – marzo 2023
“Los grandes cantantes de la noche fueron, sin duda, Juan Francisco Gatell como Pylades y el Orestes de Philippe-Nicolas Martin. El primero hizo gala de un fraseo elegantísimo y una musicalidad excelsa, amén de una dicción impecable. Martin gustó mucho, también, por un timbre evocador y por su entrega dramática.”
Albert Garriga – Opera Actual
“Bien plus attentifs au texte, passant mieux l’orchestre aussi, Philippe-Nicolas Martin (Oreste) et Juan Francisco Gatell (Pylade) sont les vrais héros de l’affaire. Leurs deux timbres se marient et se complètent idéalement, leurs lignes se suivent aisément, leur expressivité ne sombre jamais dans le superfétatoire, laissant la musique maîtresse légitime des lieux.”
Anne Ibos-Augé – DIAPASON La vague classique
TEATRO LA FENICE DI VENEZIA – IL MATRIMONIO SEGRETO (Paolino) – febbraio 2023
“Esordisce quale Paolino un tenore squisitamente lirico qual’è Juan Francisco Gatell, e c’è da chiedersi come mai nessuno abbia innanzi pensato prima a questo cantante dotato d’un bel timbro squillante, disinvolto nelle agilità, capace d’un fraseggio oculato, fantasioso e vario.”
Gilberto Mion – Teatro.it
“Tenor Juan Francisco Gatell produced an excellent portrait of Paolino. Always deferential to Geronimo and lovingly devoted to Carolina, he also successfully captured the anxieties, concerns, and insecurities that dominated his thoughts. His singing was detailed, delicately wrought, and elegant.”
Alan Neilson – Operawire
“Il tenore argentino Juan Francisco Gatell, di casa alla Fenice dove ha già cantato in diverse produzioni, affronta senza problemi la tessitura acuta e in qualche punto davvero scomoda, di Paolino, caratterizzando al meglio i momenti larmoyant della sua parte.”
Stefano Pagliantini – Rivista Musica
“Juan Francisco Gatell è un Paolino reso nel segno di mozartiana eleganza.”
Stefano Nardelli – Giornale della Musica
“Juan Francisco Gatell opte en servant Paolino pour une cadence langoureuse et une incarnation discrète. Ce n’est que dans les airs qu’il montre sa voix agile et ses accents.”
Maggiolen Uscotti – Olyrix
“Omar Montanari è al solito magistrale nelle parti che orbitano intorno alla grande nube dei buffi: ha sempre il colore e l’accento giusti, ritmicamente non sgarra neanche nei sillabati più stretti e tratteggia un Conte Robinson di irresistibile simpatia. Mutatis mutandis, il discorso è applicabile a Juan Francisco Gatell, che domina senza esitazioni la scrittura (seppur la direzione non gli vada sempre incontro), con una voce che pur avendo mantenuto l’estensione e la timbratura chiara degli esordi ha imparato a correre in sala con una facilità sorprendente.”
Paolo Locatelli – Operaclick
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA – L’ELISIR D’AMORE (Nemorino) – gennaio 2023
“Spiccate doti attoriali evidenti anche in Juan Francisco Gatell che restituisce un Nemorino tanto ingenuo quanto romantico, in cui tutto è perfettamente bilanciato: la postura e i movimenti scenici sottolineano un personaggio semplice e goffo, a tratti, buffo; il bel colore del suono e le ponderate intenzioni vocali, invece, evidenziano un personaggio dalla grande sensibilità. È così che la sua “furtiva lagrima” diventa, a tutti gli effetti, una romanza dal carattere romantico.”
Eleonora Cipolla – Opera Libera
“Juan Francisco Gatell ha cantato spesso il ruolo di Nemorino e l’assidua frequentazione della parte è ben tangibile …il canto è sempre morbido e sfumato, il fraseggio pertinente e di immediata comunicativa. E, grazie al cielo, il suo Nemorino potrà essere ignorante (non sa chi è Isotta), ingenuo (crede subito alle frottole di Dulcamara), impacciato (ce ne mette per farsi amare da Adina) ma non risulta mai stupido. Gatell ha poi dalla sua una figura che ha ancora qualcosa di adolescenziale nell’aspetto e una capacità di stare in scena attirandosi immediatamente le simpatie del pubblico. Impossibile non fare il tifo per lui nella lotta per il cuore di Adina.”
Daniele Galleni – OperaClick
THEATRE ROYAL DE LA MONNAIE (Bruxelles) – DER ROSENKAVALIER (Ein Sänger) – ottobre/novembre 2022
“Da notare un breve, intenso cameo: Juan Francisco Gatell interpreta l’aria in italiano “Di rigori armato”. Da brividi, commovente.”
Giovanni Zambito – Fattitaliani
“Hij past dat begrip ook toe op de beroemde solo van de tenor. Geen pronte Italiaanse uitstraling heeft Juan Francisco Gatell, maar hij komt op als een oude man met een hoedje en in een versleten regenjas. Navrant klonk zijn ‘Di rigori armato il seno/ Met een sterk gewapend hart’ terwijl hij schuifelend over het toneel liep. Ach ja, hij zingt die solo als sinds de wereldpremière in 1911. Overigens klonk Gatell’s tenor als een klok.”
Franz Straatman – Place de l’Opera
“Juan Francisco Gatell montre toute la santé bête qu’on est en droit d’attendre d’un ténor italien lorsqu’il est croqué par Richard Strauss.”
Dominique Joucken – Forumopera
“Juan Francisco Gatell meistert dies mit Grandezza.”
Hans Reul – Grenzecho
“…le chanteur exemplaire de Juan Francisco Gatell.”
Paul Fourier – Toute La Culture
“Juan Francisco Gatell est sollicité pour les trois minutes de l’air du ténor et s’amuse de cette pochade opératique raillant les « tics » des divos transalpins avec tout le chic nécessaire.”
Benedict Hévry – ResMusica
“Juan Francisco Gatell was luxury casting as the Italian Singer, dispatching his arioso with passion and an easy top.”
Operatraveller
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA – ALCESTE (Admète) – ottobre 2022
“Juan Francisco Gatell un grande tenore, che sembra più adatto a Donizetti che ad un ruolo così drammatico come quello di Admète, ha invece sorpreso tutti per l’eleganza e l’intensità della sua prestazione.”
Umberto Asti – Teatri.it
“Juan Francisco Gatell, assiduo frequentatore del palco dell’Opera di Roma, porta a casa una buona serata come Admeto. La voce, dal timbro chiaro tendente a scurirsi sugli acuti, c’è e corre, e insieme alla voce si nota anche un buon coinvolgimento recitativo e una buona capacità comunicativa, sia attraverso il gesto scenico e le espressioni facciali, sia attraverso il convincente fraseggio.”
Michelangelo Pecoraro – OperaClick
“Commovente il travagliato Admeto di Juan Francisco Gatell, che si conferma tenore di raffinata educazione teatrale e musicale.”
Dino Villatico – Gli Stati Generali
“Il tenore Juan Francisco Gatell debutta nel ruolo di Admète con grande piglio interpretativo lasciando emergere completamente nel terzo atto il suo timbro squillante che il pubblico romano ben conosce e apprezza.”
Loredana Margheriti – Progetto Italia News
“Juan Francisco Gatell è un Admeto che trasmette intensa partecipazione emotiva nell’attento fraseggio, nel bello smalto vocale, nella condotta scenica.”
Francesco Arturo Saponaro – Music Paper
“Il suo sposo Admète era Juan Francisco Gatell: confesso che all’inizio un tenore leggero in questo ruolo mi è sembrato un mistcasting, ma mi sono dovuto presto ricredere ascoltando la calibrata eleganza del suo canto, che coglieva la dolorosa rivolta e la sofferenza profonda per la decisione della moglie di morire al suo posto.”
Mauro Mariani – Giornale Della Musica
“What a pleasure it was to hear Gatell’s freedom of vocalism as Admète. The role holds no terrors for his focused, bright tenor, with an easy top, soaring with ease through the textures. His diction was also highly comprehensible, also digging out for meaning and finding beauty in both the text and his impeccably phrased lines.”
Operatraveller
“Molto bravo è apparso Juan Francisco Gatell, Admète, sia per la espressività vocale che per la prestanza scenica.”
Francesco Giudiceandrea – GBOpera
“Molto apprezzato, il tenore Juan Francisco Gatell, presenza consolidata all’Opera, che tratteggia un Adméto impetuoso e vocalmente molto brillante.”
Fabiana Raponi – TeatriOnline
“Al suo fianco, dal secondo atto in poi, c’è l’Admète del tenore Juan Francisco Gatell, voce chiara ma robusta, sempre ben proiettata secondo una linea che, in via graduale, aumenta in sostanza dinamica e timbrica man mano che il personaggio, di minor virilità rispetto alla coraggiosa Alcesti in Euripide, cresce in statura e coraggio. Fra gli apici se ne segnalano i confronti in duetto con la moglie al secondo e al terz’atto.”
Paola De simone – Connessi all’Opera
“Per l’Admète del tenore Juan Francisco Gatell vale in linea di massima lo stesso discorso. Molto presente qui all’Opera di Roma dove ha sempre offerto buone prestazioni vocali, riesce anch’egli ad abbinare eleganza e vocalità ma con una maggiore sicurezza nel registro acuto rivelandosi ottimo interprete per questa visione del capolavoro gluckiano.”
Claudio Listanti – About Art
“Admeto è il tenore Juan Francisco Gatell al suo debutto nel difficile ruolo. Ottima interpretazione di un marito che non trova pace e che non può vivere senza il suo grande amore, reso credibile da una voce che è una vera delizia per chi ascolta, un cantante con una luminosa carriera sempre in ascesa.”
Mirko Bartolucci – Arte e Arti
OPERA DE ROUEN (Normandie) – DIE ZAUBERFLOTE, (Tamino) – giugno 2022
“Habitué aux emplois rossiniens, Juan Francisco Gatell, guère aidé par un costume tiré d’une planche de Tintin, apporte à son Tamino un soupçon de latinité qui pourra rappeler Francisco Araiza.”
Clément Taillia – ForumOpera
“Tamino (en pyjama pour montrer qu’il sert de lien et de guide entre rêve et réalité) est porté par Juan Francisco Gatell. Le ténor compose vocalement la bravoure face au danger de son personnage par son chant très intense dans son ancrage, sa projection, son vibrato et son timbre pincé mais épaissi (mais qu’il sait alléger en le soulevant vers les cimes).”
Charles Arden – Olyrix
TEATRO DEL MAGGIO MUSICALE FIORENTINO (Firenze) – ORPHÉE ET EURYDICE, (Orphée) – aprile 2022
“Juan Francisco Gatell che fino a ieri vestiva i panni dell’amoroso, del povero Ernesto lacrimoso donizettiano, grazie a questa prova di resistenza e di interpretazione tanto impegnativa -tiene sostanzialmente da solo tutto il primo atto-si guadagna i galloni di un passaggio di classe. Prende peso, drammaticità. Sembra persino finalmente invecchiato. Non canta solo bene. Fa teatro.”
Carla Moreni – Il Sole 24 Ore, Domenica 17 Aprile 2022
” Gatell è (da sempre) un interprete dalla grande intelligenza musicale, dalla voce piena, bella che qui piega diligentemente (e colora di un’inaspettata malinconia) alla scrittura di Gluck.”
Pierachille Dolfini – L’Avvenire, Domenica 17 Aprile 2022
“La menzione d’onore va al tenore Juan Francisco Gatell nel ruolo di Orphée. Nella recita di cui parliamo, la seconda, era prevista un’altra presenza. Ma Michele Agostini non era disponibile e Gatell ha ripreso la parte a sole 24 ore dall’inaugurazione. Si è trattato di uno sforzo vocale e fisico non indifferente, dove il tenore ha cantato in continuo movimento, anche strisciando in scena, affrontando le parti più acute (quelle dell’haute-contre) con naturalezza. Il timbro e la musicalità hanno fatto il resto.”
Michele Manzotti – Le Salon Musical
“Ottimamente calato in uno spettacolo tanto impegnativo per il suo interprete principale un Juan Francisco Gatell nel pieno della sua maturità espressiva, il quale si muove sul palcoscenico da attore e mimo consumato, ma soprattutto arricchisce il suo Orphée di una varietà di accenti e di una ricchezza di fraseggio esemplari. Vocalmente il ruolo è di difficoltà micidiale, prevedendo una tessitura altissima e una lunghezza sfiancante, a maggior ragione se l’opera viene eseguita, come in questo caso, senza alcun intervallo.”
Fabrizio Moschini – OperaClick
“Non da meno risulta poi il cast, capeggiato in tutti i sensi dal protagonista. Juan Francisco Gatell è un Orphée fragile e umano. La voce chiara e ben proiettata si muove senza problemi nella tessitura del ruolo”
“A fare veramente la differenza è tuttavia la combinazione di fraseggio cesellatissimo, in cui ogni nota e sfumatura risultano studiate e meditate, e immedesimazione nel personaggio: ne viene fuori un completo anti-eroe, un uomo comune come tanti di fronte alle sue paure e alle sue ansie. Si aggiunga la disinvoltura scenica con cui il tenore riesce a stare sempre sul palco tra canto, recitazione e danza, e si ottiene una esibizione davvero lodevole per tenuta e pregnanza.”
Filippo Antichi – Connessi all’Opera
“Costantemente in scena l’Orphée con Juan Francisco Gatell, tenore capace di gestire la tessitura articolata in L’espoir renaît dans mon âme come la sottile malinconia nel celebre inserimento parte J’ai perdu mon Euridice. Molto attento a gestire la linea del canto, dimostrando di reggere la fatica della parte e di una regia che gli richiedeva anche azioni sceniche e coreografiche fino alla conclusione con il trio Tendre Amour e il finale, costruito su un continuo contrappunto, l’Amour Triomphe.”
Federica Lanizza – Sipario
“un cast canoro di altissimo livello: Anna Prohaska (Euridice), Juan Francisco Gatell (Orphée) e Sara Blanch (Amore). Attesissimo il tenore argentino e, al di là delle doti indiscutibili – tutte confermate – frutto di una professionalità non comune che si basa su studio e lavoro approfonditi, è riuscito a stupire per la freschezza e la modernità del suo personaggio capace di rappresentare angosce e paure odierne.”
Katty Colzi – Arte e Arti
“Juan Francisco Gatell affronta con estrema dedizione il ruolo di Orphée. La sua è un’interpretazione articolata e raffinata, nella continua tensione per aderire alla scrittura musicale e alla declamazione del testo. Ogni sillaba, ogni nota viene intonata con attenzione e modulata con intensità; ogni gesto definisce una presenza scenica incisiva e magnetica. Morbida e bella la dizione del francese ed eccellente l’intonazione del verso, sovente in stile aulico, quasi affettato, nel gusto francese della tragedie lyrique.”
Andrea Poli – Opera Libera
DONIZETTI OPERA (Bergamo) – MEDEA IN CORINTO, S. Mayr (Giasone) – 20/27 novembre, 4 dicembre 2021
“L’impervia tessitura di Giasone era stata scritta su misura per il tenore Andrea Nozzari e trova in Juan Francisco Gatell l’interprete adatto: note insolitamente basse si alternano a vette acute affrontate con agio dal belcantista argentino che riesce a dare carattere a un personaggio di certo non empatetico in questa vicenda.”
Renato Verga – Operaincasa
“Juan Francisco Gatell è un Giasone di linea vocale duttile e morbida, molto musicale e attento al fraseggio”
Fabio Larovere – Connessi all’Opera
“Oggetto del desiderio, Juan Francisco Gatell, in gran forma per smalto squillo e intelligenza interpretativa, coglie nel segno le velleità di Giasone, il ragazzo scapestrato e fascinoso che nella mezza età si ostina a indossare il giubbotto di pelle, a fare il ribelle, a pretendere senza dare, finché tutto non gli si ritorcerà contro.”
Roberta Pedrotti – L’ape musicale
“Juan Francisco Gatell è sempre una certezza: agile nei movimenti ed ancor più con la voce, regala sempre una emissione di livello, elegante.”
Renzo bellardone – Palermomania
“Giasone, dont le rôle est moins tendu, est échu à Juan Francisco Gatell. Si la musicalité du chanteur est connue, on découvre à quel point il a su entrer dans le plan du metteur en scène et camper ce personnage de mari fatigué qui oscille entre impatience, colère et compassion. Malgré quelques passages ardus qui le contraignent à descendre beaucoup, il conserve une émission homogène et c’est un plaisir de l’écouter.”
Maurice Salles – ForumOpéra
“Juan Francisco Gatell ha dato corpo e voce ad un centratissimo Giasone. Bravissimo nell’interpretare l’uomo sfaccendato, che se ne va a zonzo per il mondo senza combinare nulla di buono, tornando a casa più spiantato di quando era partito, in preda ai suoi tormenti e rimorsi, soprattutto nei confronti dei figli. Buona anche la resa vocale di una parte complessa che richiede grande duttilità, canto di agilità ma anche accenti veementi.”
Danilo Boaretto – Operaclick
“Giasone è Juan Francisco Gatell, tenore specializzato nel belcanto, in particolare rossiniano. Fin dalla prima frase, infatti, sfoggia acuti facili e sicuri e propone un canto sempre elegante e composto. Come Medea, anche il suo personaggio rimane in scena per moltissimo tempo, richiedendo molto all’interprete sia dal punto di vista canoro che attoriale. Molto bene il duetto con Creusa del secondo atto, “Non palpitar, mia vita” e l’aria “Amor, per te penai”.”
Roberto Cighetti – The.blogartpost
“Juan Francisco Gatell disegna un Giasone tormentato e capace di modellarsi plasticamente sul dettato registico il tutto con padronanza assoluta dei suoi luminosi mezzi vocali.”
Alessandro Cammarano – Le Salon Musical
“I due ruoli tenorili sono micidiali per difficoltà. Juan Francisco Gatell (Giasone) ha convinto per la credibilità infusa al personaggio e l’argentina qualità di un timbro che non teme i vertici del pentagramma, unita ad una consapevolezza di fraseggio da musicista di classe.”
Nicola Salmoiraghi – i Teatri dell’Est
“Juan Francisco Gatell sang Giasone in his chestnut-toned tenor, unflinching in its highest reaches. He dispatched his music with energetic commitment, an easy line and a stage presence that was magnetic.”
Operatraveller
“Di uguale rilievo il Giasone di Juan Francisco Gatell, un borgataro pasoliniano nella visione registica. La linea vocale è salda e compatta e si espende con facilità nel registro superiore; il timbro squisitamente lirico ed il colore ambrato del mezzo contrastano piacevolmente la grettezza del personaggio. Credibile e disinvolto sulla scena, centra il personaggio grazie ad una totale padronanza dell’accento che è sfumato e sempre pertinente.”
Marco Faverzani / Giorgio Panigati – OperaLibera
FESTIVAL D’AIX EN PROVENCE – FALSTAFF (Fenton) – Luglio 2021
“Le Fenton de Juan Francisco Gatell est charmant et charmeur. Il assure l’incise bel cantiste dans ses précieux duos romantiques, mais toujours un tantinet lubrique, avec sa Nannetta. Le timbre est doré, délicatement, et sait gagner en volume quand le personnage est pris par l’action (« Dal labbro il canto estasiato vola »).”
Florence Lethurgez – Ôlyrix
“…el Fenton suave y soñador de Juan Francisco Gatell (el Ferrando del inolvidable Così fan tutte de Michael Haneke), que estuvo magnífico en sus escenas con Nannetta y en su soneto del tercer acto.”
Luis Gago – El País
“…la tendresse de Juan Francisco Gatell, Fenton au ténor juvénile et distingué.”
Patrick Di Maria – Journal La Marseillaise
PALAU DE LES ARTS REINA SOFIA (Valencia) – FALSTAFF (Fenton) – Marzo 2021
“Hizo un canto de los grandes, como también Juan Francisco Gatell, tenor de voz bien forjada y bello timbre para un Fenton de altura. Deleitó con su “Dal labbro il canto“, interpretado como el mejor de los históricos: pura belleza.”
Jacobo Ríos-Capapé Carpi – Culturplaza
“decididamente excepcional la parejita belcantista de Nanetta y Fenton, deliciosamente encarnada por la soprano tarraconense Sara Blanch y el tenor argentino Juan Francisco Gatell.”
Justo Romero – Scherzo
“Sara Blanch und Juan Francisco Gatell bilden als Nanetta und Fenton ein überzeugendes Liebespaar und erfreuen mit zwei jungen klaren und höhensicheren Stimmen. Dazu gelingt dem am Fuß verletzten Tenor mit Krücken ein artistisches Kunststück auf der Bühne.”
Helmut Pitsch – Opera Online
THEATRE ROYAL DE LA MONNAIE– COSÌ FAN TUTTE (Ferrando) – DON GIOVANNI (Don Ottavio) – Febbraio-Marzo 2020
“Juan Francisco Gatell est idéal en Don Ottavio : une sensibilité tendre, une présence scénique rayonnante, à l’image de sa voix qu’il modèle à son bon vouloir. Son air du premier acte lui permet de déployer des phrasés d’une grande souplesse et un éventail de couleurs resplendissantes.” Valentin Gautron – Bachtrack
“Juan Francisco Gatell donne une épaisseur rare à son Don Ottavio, tant par une présence scénique irréprochable que par un timbre pur magnifié par un art souverain du legato.” Benedict Hévry – ResMusica
“…Juan Francisco Gatell überzeugt in den heiklen Arien des Ottavio mit stabilem, kühl schimmerndem Tenorglanz.” Michael Struck-Schloen – Süddeutsche Zeitung
“…tandis que Juan Francisco Gatell, nonobstant tout ce qui est imposé à son personnage, arrive à donner de la substance à Don Ottavio même au-delà des deux airs principaux.” Nicolas Blanmont – La Libre
“Juan Francisco Gatell en Don Ottavio marque une finesse vocale redoutable, très lyrique et sensible. Presque efféminée, la voix se pare d’ornementations expressives, d’un chromatisme très évocateur pour le ténor, très bel-cantiste, l’allure de bourgeois incompris et superflu, pourtant prêt à tout par amour.” Soline Heurtebise – Olyrix
“La palme revient néanmoins au prodigieux Juan Francisco Gatell en Don Ottavio.” Camille De Rijck – Musiq’3
“…en de prachtige tenor Juan Francisco Gatell als Ferrando en Don Ottavio.” Stephan Moens – De Morgen
“Juan Francisco Gatell als lyrischer Ferrando und Ottavio mit unendlichem Atem” Jan Brachmann – Frankfurter Allgemeine
“Certaines voix sont réellement splendides et particulièrement bien distribuées : ainsi le Ferrando de Juan Francisco Gatell, remarquable de justesse, de vaillance et d’expressivité vocale fait merveille. Il avait d’ailleurs déjà assumé le rôle avec brio lors de la dernière production de Cosi à la monnaie en 2013-14 dans la mise en scène de Michaël Haneke. Le même chanteur est tout aussi bon dans le rôle de Don Ottavio, mais dans une veine plus sobre.” C. Jottrand – Forumopera
” Très belles prestations du ténor argentin Juan Francisco Gatell en Ferrando… ligne de chant toujours soignée…”P. Lieberman- Bachtrack
“Les voix du duo masculin viennent avec brio compléter l’harmonie. Pour le rôle de Ferrando, le ténor argentin Juan Francisco Gatell offre un organe très riche, ornementé avec un lyrique très italien, bel canto. Légèrement pincée la ligne est véloce, la diction précise, et le chanteur réussit le tour de force d’un chant tout autant naturel que le jeu.” Soline Heurtebise – Olyrix
“Ottimi poi sia il tenore argentino Juan Francisco Gatell, che con la sua dolce e melodiosa voce rende amabile anche Don Ottavio, tra i più applauditi…” A. Torretta, Giornale della musica
“Esibizioni molto belle del tenore argentino Juan Francisco Gatell…” P. Lieberman, bachtrack.com
TEATRO REAL– MADRID– L’ELISIR D’AMORE (Nemorino) – Novembre 2019
“Straordinario il Nemorino di Juan Francisco Gatell. Il tenore argentino offre una performance davvero eccezionale, riuscendo a rendere con straordinaria autoironia e incredibile agilità fisica, la goffaggine di Nemorino, il suo smarrimento, ma anche gli aspetti più puri del suo carattere. Gatell diverte ma ancor meglio canta, come si ascolta nel duetto iniziale, nel “duello” con Belcore e nella celebre romanza “Una furtiva lagrima”, applauditissima dal pubblico. L’emissione è chiara, gli acuti raggiunti con facilità.” Maria Teresa Giovagnoli – MTG Lirica
“Gatell tiene un timbre precioso, un fraseo elegante y, desde luego, es un actor de categoría.” Manuel Cuéllar – El Asombrario
“Sirva como ejemplo la cápsula de ‘Una furtiva lágrima’. La trepidación del espectáculo se detiene para que Francisco Gatell pueda mecerse en el columpio de la música de Donizetti. Canta con gusto, sensibilidad y pulcritud el tenor argentino. Y proporciona un pasaje de sosiego en medio de la congestión sensorial, como si la ópera fuera el reflejo de la saturación sensorial en que vivimos, menos mal que con los teléfonos móviles obligatoriamente apagados.” Rubén Amón – El Confidencial
TEATRO DELL’OPERA– ROMA – DON GIOVANNI (Don Ottavio) –Settembre 2019
“…un super Juan Francisco Gatell, eroico nell’andare in scena con una gamba fratturata, ma soprattutto impareggiabile nella tecnica, nel gusto, nella musicalità, nella bellezza di suono che offre a Don Ottavio, capace di emozionare con un perfetto Il mio tesoro intanto. Vertice emotivo insieme alla Serenata cesellata da Arduini e al Vedrai carino di Marianne Croux…”. Pierachille Dolfini
ROSSINI OPERA FESTIVAL– PESARO – DEMETRIO E POLIBIO (Demetrio) – Agosto 2019
“L’ottimo tenore Juan Francisco Gatell (di cui il pubblico del ROF ricorda un magnifico Almaviva nel 2012 e nel 2014) dà voce al Demetrio del titolo, re di Assiria: con un’emissione piena e compatta e un timbro divenuto negli anni più scuro, Gatell si misura con tutte le difficoltà della parte (che fu di Domenico Mombelli) differenziando adeguatamente gli affetti nei vari momenti dell’opera.” Michele Curtis – GBOpera
TEATRO CARLO FELICE – GENOVA – DON PASQUALE (Ernesto) – Marzo 2019
“Spicca accanto a lei anche il tenore argentino Juan Francisco Gatell: il suo Ernesto è ricco di sfumature, il bel colore timbrico unito alla sicurezza dell’emissione e della linea di canto (in particolare del legato), fanno rientrare perfettamente Gatell nella categoria dei tenori “di grazia”. Spiccano la serenata notturno del terzo atto (“Com’è gentil”) e il “Tornami a dir che m’ami”, in duetto con Norina, da considerarsi tra i momenti più godibili della recita.”W. G. Costabile Cisco GbOpera.it 10 Marzo 2019
“Meglio Juan Francisco Gatell, bel timbro chiaro e delicato da tenore leggero, ha buon fraseggio e ricerca apprezzabili sfumature” B. Castellani Operclick.com 11 Marzo 2019
“Il nipote Ernesto, è stato affidato al bravissimo Juan Francisco Gatell. Bella la voce, chiara la dizione e bene anche il lato attoriale. Squillo e fiati non gli sono mancati, per non dimenticare il raffinato gusto musicale che è emerso al terzo atto nella Serenata.”S. Margarone musicandosite.com 11 Marzo 2019
TEATRO LA FENICE – VENEZIA – IL RE PASTORE (Alessandro Magno) –Febbraio 2019
“Juan Francisco Gatell ha dato ad Alessandro il decoro brillante e la illuminata sapienza del personaggio, grazie a una linea di canto duttile e ben timbrata” Lesalonmusical.it C. Galla 15 Feb. 2019
“ Note solo positive anche per le parti tenorili: Juan Francisco Gatell ha dato ad Alessandro il decoro brillante e la illuminata sapienza del personaggio, grazie a una linea di canto duttile e ben timbrata”Cesaregalla.it C. Galla 16 Feb 2019
“Alessandro è impersonato con nobiltà d’accento da Juan Francisco Gatell” Teatro.it G. Mion 15 Feb. 2019
“…un cast di primo livello diviene il contesto ideale alla chiara e delicata incisività vocale del tenore Juan Francisco Gatell, vera star di questa produzione.”
Alberto Massarotto – Non Solo Cinema 23 Febbraio 2019
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA – DIE ZAUBERFLOETE (Tamino) – Ottobre 2018
“Nel cast ha brillato il tenore Juan Francisco Gatell come Tamino, con voce morbida e calda”
Luca Della Libera – Il Messaggero
“Tra i protagonisti, eccellono Juan Francisco Gatell, che è spesso ospite del Teatro dell’Opera (dove ha già incarnato, tra l’altro, il ruolo di Tamino) e Armanda Forsythe. A quaranta anni, età in cui la voce dei tenori si brunisce, Gatell mantiene la trasparenza e chiarezza di tenore lirico leggero di agilità , il legato e la purezza di emissione che mi colpirono quando lo ascoltai la prima volta nel 2005 al Maggio Musicale Fiorentino.”
Giuseppe Pennisi – Il Sussidiario
“A partire da Pamina e Tamino. Amanda Forsythe e Juan Francisco Gatell sono una coppia decisamente felice: belle le dinamiche, dai piani o pianissimi agli acuti fulgidi, valida l’interpretazione, sia nel linguaggio del corpo che nel fraseggio, ottima la musicalità e l’espressività; Dies Bildnis ist bezaubernd schön e Ach, ich fühl’s sono tra i momenti migliori della serata.”
Michelangelo Pecoraro – Opera Click
TEATRO REGIO DI TORINO- DON GIOVANNI (Don Ottavio)– Giugno Luglio 2018
“Juan Francisco Gatell (Don Ottavio) lavora molto sulla punta, assesta belle mezze voci in «Dalla sua pace» e si fa sonoramente apprezzare per l’audacia palesata nella seconda aria.”
Antonino Trotta – L’Ape musicale
“Gatell’s portrayal of Don Ottavio was so successful that one completely understood why, following Don Giovanni’s demise, Donna Anna preferred to postpone the wedding for a year – no doubt in the hope he would disappear into a monastery somewhere. He possesses a delicate, light sweet-sounding tenor. The aria “Il mio tesoro” in which he sings of his romanticized version of love for Anna, and his equally unrealistic intention of avenging her father’s murder, was beautifully delivered; it was graceful, elegant and displayed a fine technique.”
Alan Neilson – Operawire
“…piacevolmente sorprendente il Don Ottavio di Juan Francisco Gatell…”
Attilio Piovano – Il Corriere Musicale
Bruno Lazzaretti

Informazioni
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TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – ANDREA CHENIER – ottobre 2022
” [..]merita una menzione speciale l’Incredibile impersonato dal tenore Bruno Lazzaretti, semplicemente perfetto nei panni del mellifluo personaggio della spia.”
Andrea Merli – Impiccioneviaggiatore (I Teatri dell’Est-Opera senza confini)
“Assai curate le parti non protagonistiche. Cristina Melis era una Bersi autorevole che si beveva le difficoltà non indifferenti della parte risultando vincente anche delle bordate orchestrali scatenate nella sua replica all’Incredibile, il quale si giovava degli accenti sottili, insinuanti, mai sopra le righe di Bruno Lazzaretti.”
Silvano Capecchi – Operaclick
“con ottimi professionisti degni anche di parti più consistenti tutti da nominare ed applaudire Vittorio Vitelli ( Roucher), Nicolò Ceriani (Fouquier-Tanville), Stefano Marchisio ( Pietro Fleville), Alessio Verna (Mathieu), l’incisivo Incredibile di Bruno Lazzaretti [..]”
Cristina Miriam Chaffoni – Le Salon Musical
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – TOSCA – gennaio, febbraio 2022
Silvano Capecchi-OperaClick
SASSARI – MADAMA BUTTERFLY – ottobre 2021
Gabriele Verdinelli-GBOPERA
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – LA BOHEME – giugno/agosto 2021
Maria Teresa Giovagnoli
Roberta Pedrotti-L’Ape Musicale
Silvano Capecchi-OperaClick
BARI – TEATRO PETRUZZELLI –LA BOHEME – dicembre 2019
“Bene anche Bruno Lazzaretti nel doppio ruolo di Benoit e Alcindoro” OperaClick Danilo Boaretto
TEATRO REGIO DI TORINO- TOSCA (Spoletta)– ottobre 2019
“Bruno Lazzaretti, che ricordavamo come interprete mozartiano e barocco, è uno Spoletta in punta di forchetta, impeccabile tanto vocalmente quanto dal punto di vista interpretativo“.
Giordano Cavagnino – GB Opera
TEATRO COMUNALE DI SASSARI – LA BOHEME (Benoît e Alcindoro) – dicembre 2018
“Applausi meritati anche a Bruno Lazzaretti”
L. Foddai Sardegnadies 10 Dicembre 2018
TEATRO GIUSEPPE DI STEFANO – TRAPANI – LA TRAVIATA (Gastone) – agosto 2018
“Bruno Lazzaretti fa di Gastone uno strepitoso anziano cumenda con il riporto.”A. Mattioli. LA stampa
“godibile il ridicolo Gastone di Bruno Lazzaretti” La traviata – Trapani Agosto 2018 da www.teatro.it G. Di Stefano
“Funzionale la prova di Bruno Lazzaretti nel doppio ruolo di Benoit e Alcindoro” La Boheme Teatro Comunale di Bologna gennaio 2018 – R. Mori. Connessiallopera.com
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – BOHEME (Benoît e Alcindoro)– gennaio 2018
“Bruno Lazzaretti offre un’ottima prova nel doppio ruolo di Benoît e Alcindoro”
Alessandro Cammarano, Le Salon Musical, 19 gennaio 2018
TEATRO SAN CARLO – NAPOLI – LA FANCIULLA DEL WEST (Nick) – dicembre 2017
“il sentimentale e tenero Nick di Bruno Lazzaretti”
Luigi Paolillo, Fermata Spettacolo, 15 dicembre 2017
“Tutti molto ben assortiti gli altri componenti del cast: Bruno Lazzaretti (efficace Nick)”
Bruno Tredicine, Operaclick, 15 dicembre 2017
“Più che all’altezza il resto del nutrito cast, in cui spiccano Bruno Lazzaretti (Nick) “
Sergio Palumbo, Cultura Spettacolo, 14 dicembre 2017
Vito Priante

Prossimi impegni | Next engagement: Vito Priante
Repertorio: Repertorio operistico Vito Priante
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TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – LE NOZZE DI FIGARO (Conte), maggio 2023
“Vito Priante è un Conte dalla vocalità scura e affascinante, che sa districarsi nei pezzi più impervi come negli abbandoni sensuali, grazie a un fraseggio ben studiato, così da disegnare un personaggio umanamente sfaccettato e assai apprezzabile.”
Filippo Antichi – Connessi all’Opera
” …la coppia nobile può contare su Mariangela Sicilia e Vito Priante, vale a dire su due eccellenti cantanti attori, sempre presenti al personaggio, sempre attentissimi al peso musicale della parola.
Priante sfoggia un distacco aristocratico, un’ironia che non dissimula mai del tutto l’essere per sistema infedele, per genio capriccioso, per orgoglio geloso…”
Roberta Pedrotti – L’Ape Musicale
“Vito Priante le fa il paio per il timbro morbido e sontuoso, aggiungendovi la verve che gli è propria. Se sia più Figaro o Conte è questione di temperamento, e di gusto: comunque non vocale. Resterebbe, in ogni caso, una speculazione piuttosto sterile, tali e tante essendo le sue qualità di cantante e di attore.”
Pierfilippo Baraldi – GBOPERA
“Il Conte d’Almaviva è Vito Priante, ben calato nel ruolo e bravo nell’equilibrare le varie sfumature del suo personaggio, dal comico, al faceto, all’iracondo.”
Valentina Anzani – Il Giornale della Musica
“L’impressione è che primeggino, in una una vivace contrapposizione di caratteri, l’irruente, vigoroso Conte di Vito Priante, abilmente sfumato e fraseggiato”
Gilberto Mion – Il Teatro.it
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA (Roma) – CONCERTO CON ACCADEMIA DI SANTA CECILIA, Dir. Jakub Hrůša, aprile 2023
“Anche Priante regala una performance ragguardevole, tirando fuori una voce imperiosa, squillante, soprattutto nell’attacco del Tu Rex gloriae, Christi e profondendosi in una linea di canto legata, morbida, che rende giustizia a una melodia ancora puramente romantica, quasi operistica, che costituisce il nerbo della sua parte”
Stefano Ceccarelli – Ape Musicale
TEATRO MUNICIPALE GIUSEPPE VERDI DI SALERNO – MANON LESCAUT (Lescaut), aprile 2023
“Chi invece, è in sintonia con la visione del concertatore è Vito Priante, nella piccola ma significativa parte di Lescaut: peso vocale adeguato alla scrittura, bel timbro, naturalezza nell’esibire acuti timbrati, sfoggia un nobile legato nell’ombroso duetto con la sorella Manon all’inizio dell’atto II; il suo fraseggio parte dalla parola e su queste incide accenti e colori, dando così vita a un fraseggio analitico e mai banale. Dal punto di vista scenico è particolarmente bravo nel caratterizzare la doppiezza e l’inclinazione al vizio di Lescaut (nel finale dell’atto I la regia lo vuole ubriaco fradicio, barcollante in scena).”
Luigi Raso – L’ape musicale
MAGGIO MUSICALE FIORENTINO – THE RAKE’S PROGRESS (Nick Shadow), marzo 2023
“Ne è, allora, perfetta controparte il Nick Shadow di Vito Priante, un po’ umano, un po’ burattino, sfuggente e avvincente, oltre che assai ben cantato, con una maschera d’ambiguità sulfurea e giocosa che ci fa pensare anche al mondo poetico dell’Histoire du soldat.”
Roberta Pedrotti – L’Ape musicale
“Vito Priante, che con Nick Shadow aggiunge con successo alla sua collezione di diavoli portati in scena il personaggio più difficile”
Roberta Manetti – FirenzePost
“Centratissimo risulta invece il Nick Shadow di Vito Priante, a metà strada tra un mellifluo Don Giovanni e un Mefistofele borghese. Dotato di uno strumento di bel colore, buon volume e una linea omogenea, Priante disegna il suo Nick anche a colpi di fraseggio e adeguate doti attoriali.”
Filippo Antichi – Connessi all’Opera
“Vito Priante fa di Nick Shadow un’incarnazione demoniaca caratterizzata da una sorta di elegante distacco, disegnata con deliberata sobrietà espressiva che si accompagna a una linea vocale sicura e alla nitida articolazione delle frasi.”
Fabrizio Moschini – Opera Click
“…ma la vera sorpresa è stato Vito Priante, Nick Shadow, giustamente sornione e sottilmente seducente in un ruolo che sembra scritto per lui”
Elisabetta Torselli – Il Giornale della Musica
“Meraviglioso Vito Priante nel ruolo di questo diavolo in incognito.”
Donatella Righini – Le Salon Musical
TEATRO REGIO DI PARMA – DON GIOVANNI (Don Giovanni), gennaio 2023
OPERA GARNIE, Parigi – LA CENERENTOLA (Dandini), settembre/ottobre 2022
“L’élégance est davantage du côté de Vito Priante en Dandini à la performance remarquée. Le baryton est pleinement à l’aise vocalement et scéniquement dans ce rôle qu’il a déjà beaucoup chanté, lui apportant de l’esprit et de l’autorité. La voix, d’un beau métal sombre, se déploie sur toute la tessiture avec une grande noblesse et de souples nuances “
Olryx
“…mais c’est Vito Priante en Dandini, qui vole la vedette chez les messieurs par un chant empli d’autorité”
Victoria Okada, Toute la culture
BAYERISCHE STAATSOPER, Monaco – CAPRICCIO (Olivier), luglio 2022
“…bravissimi si confermano Michael Nagy (Il conte) e Vito Priante (Olivier)”
The Blogartpost
“Molto apprezzabile anche il baritono napoletano Vito Priante nel ruolo di Olivier, impeccabile nella resa vocale e scenicamente molto disinvolto.”
Mozart2006
“[..] La logica conseguenza (Christopher Street Day era nel fine settimana) sarebbe un ménage à trois, che era vivibile nella Francia dell’Illuminismo, ma non nella Germania di Hitler, quindi Strauss accenna solo violentemente e Marton lascia così, soprattutto perché il tenore del Pavol Bresnik (musicista) e il baritono di Vito Priante (poeta) con l’incantevole soprano di Damrau si mescolano meravigliosamente armoniosamente a formare un trio.”
Suddeutsche Zaeitung
TEATRO REAL DE MADRID, Madrid – LE NOZZE DI FIGARO (Figaro), aprile – maggio 2022
RAVENNA FESTIVAL, Ravenna – FAUST RAPSODIA (Faust), ottobre 2021
“L’asciutta recitazione di Edoardo Siravo trova corrispondenza nel canto vigoroso e morbido di Vito Priante” Fabio Larovere, Connessi all’opera
FESTIVAL DI SALISBURGO, Salisburgo – DON GIOVANNI (Leporello), luglio – agosto 2021
“Vito Priante, che fa il servo, è ineccepibile “Alberto Mattioli, La Stampa
CANADIAN OPERA COMPANY, Toronto – IL BARBIERE DI SIVIGLIA (Figaro), Gennaio e Febbraio 2020
“Italian baritone Vito Priante as the resourceful Figaro.” J. Terauds, The star
“Il baritono francese Vito Priante , al suo debutto nel COC, quando Figaro colpì dal suo primo ingresso con la famosa aria “Largo al factotum”. Da lì, è stato al centro di gran parte della commedia”. David Richards, Toronto Concert Reviews
ROYAL OPERA HOUSE, Londra – IL FLAUTO MAGICO (Papageno) – Novembre 2019
“Vito Priante è un ottimo Papageno. Il baritono italiano intrattiene con naturalezza, grazie a una comicità mai esagerata che tiene sapientemente sotto controllo l’aspetto buffonesco per far prevalere invece aspetti del carattere dell’uccellatore, quali la genuinità popolare, l’edonismo e anche la codardia. Priante sfoggia voce sonora, tonda, pastosa e molto ben proiettata.” Connessi all’Opera – Pietro Dall’Aglio
“Vito Priante’s Papageno is hugely relatable to the audience and his warm, generous baritone, as well as engaging performance, elicited the greatest applause of the night in a packed house.” Performance Rewieved – Julia Florence
“Italian baritone Vito Priante, meanwhile, made an uncommonly unexaggerated Papageno – all the humour of the character was there, but without the hamming-up that can sometimes dog this role, and his singing exhibited nobility without resorting to vocal ‘gurning’.” Matthew Rye – bachtrack
“As Papageno, the Italian baritone Vito Priante charmed expansively, both vocally and theatrically.” The Guardian- Fiona Maddocks
TEATRO DELL’OPERA, Roma – DON GIOVANNI (Leporello) –Settembre 2019
“Il Leporello di Vito Priante è probabilmente il migliore della serata. Priante riesce a emettere una voce solida, squillante, ma malleabile, che gli consente di sfumare la linea di canto del servo, creando momenti indimenticabili, come la celebre ‘aria del catalogo’ («Madamina, il catalogo è questo»): il suo Leporello è il carattere meglio scontornato in scena.” L’Ape Musicale
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA – LA CENERENTOLA (Dandini) – Giugno 2019
“Il Dandini di Vito Priante è praticamente perfetto: il cantante, dotato di una voce pienamente brunita e multiforme in quanto a possibilità d’agilità e di fraseggiare, canta sempre bene. Vero capolavoro è la sua cavatina, «Come un’ape ne’ giorni d’aprile», impressionante per esecuzione attoriale e per fraseggio spedito e agile”. Stefano Ceccarelli – l’Ape Musicale
BAYERISCHE STAATOPER, Monaco – ROBERTO DEVEREUX (Duca di Nottingham) – Marzo 2019
“Vito Priante, qui incarne Nottingham, n’est pas en reste non plus : campant un homme trahi par son meilleur ami et par sa femme, le baryton convainc par le naturel de son jeu et une projection de la voix appréciable.” J. Coquet. toutelaculture.com 19 Marzo
“Another surprise of the night was Vito Priante as Duke of Nottingham, even if I have seen him before several times, last night he surprised with his mellifluous tone and superb legato -a pleasure to listen.” Operaexplorer.com 18 Marzo 2019
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA – DON GIOVANNI (Leporello) – Dicembre 2018
“Fra i cantanti spicca su tutti Vito Priante nei panni di Leporello per le sue lodevoli doti comiche e canore.” P. De Matteis. Amadeus 20 Dicembre 2018
“Il Leporello di Vito Priante ha più carattere del Don Giovanni.” G:M: Benzing Il Corriere della Sera 20 Dicembre 2018
“Torreggiavamo il Leporello di Vito Priante e la Zerlina di Lavinia Bini.” C. Vitali Classic voice
“Vito Priante, che veste i panni del servitore la sera del 15, risulta uno dei migliori cantanti nella produzione: emissione impeccabile, musicalità fine e intelligente, dizione chiarissima, arguta misura nel fraseggio in favore di un personaggio ambiguo e franco allo stesso tempo.” R. Pedrotti l’Apemusicale 18 Dicembre 2018
“Vito Priante, irreprensibile vocalmente, era quello che più di tutti sembrava essere in polemica con le idee di Sivadier, il cui Leporello era concepito come complementare al padrone, complice in ogni sua azione, capace di provare per lui allo stesso tempo biasimo e attrazione, carico di un suo appeal plebeo. Il baritono napoletano invece si discostava nettamente da questa lettura. Per fare qualche esempio non partecipava all’uccisione del Commendatore, non esibiva la sua protezione direttamente a Zerlina ma ad una contadina (come da libretto), non accoglieva, nell’ultima scena, l’invito di Don Giovanni a partecipare all’orgetta con la cameriera di Donna Elvira. Priante riconduceva invece il personaggio ad una dimensione di buffo che diresti ispirata alla tradizione settecentesca napoletana che solo all’apparire del fantasma del Commendatore sembra acquistare maggiore spessore e protagonismo.” S. Capecchi Operaclick 24 Dicembre 2018
TEATRO DELL’OPERA – ROMA – LE NOZZE DI FIGARO (Figaro) – Ottobre Novembre 2018
“Il Figaro di Vito Priante è scenicamente e vocalmente vivace, tondo, compiuto: un timbro scuro, duttile, versatile a svariate sfumature, rende possibile a Priante gustare tanto le screziature dei geniali recitativi, che imprimere una robusta linea di canto nei vari momenti dell’opera. In tal senso, oltre alla celeberrima aria «Non più andrai farfallone amoroso», letta con vivace gusto mimico e virtuosismo vocale, colpisce l’energia interpretativa dell’aria «Aprite un po’ quegl’occhi». Complimenti, dunque, a questo baritono dall’innato gusto comico.” S. Ceccarelli -www.apemusicale
ROYAL OPERA HOUSE – LONDRA – L’ANGE DE NISIDA (King Fernand of Naples) – Luglio 2018
“ Vito Priante’s outstanding Fernand is all preening sensuality and fiery, if hypocritical authority.”T. Ashley. The guardian
THÉÂTRE DES CHAMPES-ÉLYSÉES – PARIGI – LA CENERENTOLA (Dandini) – Giugno 2018
“Vito Priante en Dandini et faux prince, baskets aux pieds, séduit par le naturel de son jeu et de son chant. Les vocalises ne sont jamais démonstration vocale mais ont une valeur expressive : une qualité possible à condition seulement de maîtriser les difficultés de la partition.”M.C. Caussin forumopera.com
Mikhail Korobeinikov

Informazioni
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TERME DI CARACALLA-ROSSINI: IL BARBIERE DI SIVIGLIA – LUGLIO, AGOSTO 2014
“Esilarante,l’altissimo filiforme Don Basilio di Mikhail Korobeinikov”
-La Repubblica, 3 agosto 2014“Impeccabile anche il Don Basilio di Mikhail Korobeinikov…”
-Avvenire, 25 luglio 2014
SAINT-SAENS: TEATRO DELL’OPERA D ROMA-APRILE 2013
“Molto efficace scenicamente e valido musicalmente l’Abimelech di Mikhail Korobeinikov.”
-Francesco Giudiceandrea, gbopera.it, 11 aprile 2013
Hugo De Ana

Prossimi impegni | Next engagement: Hugo De Ana
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FESTIVAL ARENA DI VERONA (Verona) – IL BARBIERE DI SIVIGLIA – luglio 2023
TEATRO PETRUZZELLI DI BARI – LA TRAVIATA – dicembre 2022
“[..] il bellissimo allestimento firmato da Hugo de Ana, autore anche di scene e costumi, che lo aveva ideato nel 2018 per una nuova produzione della Fondazione Petruzzelli. Uno spettacolo intelligentemente sontuoso – e a rivederlo sembra ancora più armonioso rispetto a quattro anni fa – ambientato attorno al 1870/80 e ispirato dall’arte pittorica di Giuseppe De Nittis e di altri esponenti dell’arte figurativa coevi all’artista barlettano, il primo pittore italiano che si aprì all’impressionismo.”
ROSSINI OPERA FESTIVAL (Pesaro) – LE COMPTE ORY – agosto 2022
“Hugo De Ana, che come sua abitudine firma anche scene e costumi, riproduce con fedeltà certosina alcuni elementi fantasiosi e surreali del dipinto, depurandoli dai toni cupi e punitivi degli inferi in favore di un lussureggiante effetto cromatico basato sull’azzurro, quasi a trasformare – con tono forse velatamente critico verso l’oscurantismo religioso – in un ideale paradiso terrestre quello che per Bosch era un mondo di punizione per il peccato. Un bizzarro Eden, quindi, illuminato dalle luci di Valerio Alfieri e arricchito da straordinari costumi e da apparizioni surreali[..]”
Fabrizio Moschini – Operaclick
“Hugo de Ana rintraccia la cifra dello spettacolo, come si è anticipato, nel richiamo al Trittico del Giardino delle delizie di Bosch [..]
L’intento è evidente: mettere tra virgolette un Medioevo fatto di angeli e demoni, di creature fintamente sante e ancor più fintamente diaboliche, esattamente come Rossini e Scribe creano Le Comte Ory a partire da una ballata popolare opportunamente ricostruita, dilatata, ampliata a dismisura. Il risultato è giubilatorio, ridondante, esuberante, vivace[..]
L’insieme, insomma, si apprezza per il colpo d’occhio a distanza, fondamentale in uno spazio smisurato come quello dell’Arena Vitrifrigo, ma anche per la cura maniacale del dettaglio.”
Giuseppe Montemagno – Connessi all’opera
“Not only did it prove to be a magical musical experience, but the imaginative staging was both visually stunning and fun to watch, while De Ana’s intriguing contextual framework, based around Hieronymus Bosch’s triptych “The Garden Of Earthly Delights,” was cleverly fashioned to allow for a variety of interpretations.[..]”
Alan Neilson – Operawire
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA (Roma) – ERNANI – giugno 2022
“La regia, le scene e i costumi di Hugo de Ana sono apparsi in tutta la loro sontuosità: si tratta di un’idea partorita dal regista argentino per l’inaugurazione della stagione 2013-2014 dello stesso Costanzi, dunque il più classico degli “usati sicuri”. Tutta la scena è apparsa gremita di mobili, anche se disseminati un po’ alla rinfusa. I lastroni del proscenio hanno racchiuso idealmente l’azione, l’impressione è stata quella di una scelta senza troppi fronzoli e senza voler esagerare, con un richiamo evidente all’architettura figurativa spagnola. Una maggiore spinta ottica è stata data dai costumi, davvero convincenti.
I protagonisti dell’opera e tutto il coro sono apparsi in abiti storici, con una foggia sgargiante e di qualità apparentemente elevata. In questo modo la scena è stata caratterizzata anche da “schizzi” di colore che hanno privato gli spettatori della monotonia cupa del fondale. Apprezzabili, poi, sono stati i piccoli dettagli che hanno arricchito la storia, quelle piccole cose che magari sfuggono agli occhi meno attenti, come possono essere un guanto, un anello, una lettera o un monile. Le proiezioni prima dell’inizio dei quattro atti hanno completato questa regia che forse non avrebbe scontentato il burbero e mai soddisfatto Giuseppe Verdi.”
Simone Ricci – Opera Libera
“Spettacolo a firma dell’argentino Hugo de Ana per l’intero pacchetto di regia, scene e costumi, con le luci di Vinicio Cheli (qui riprese da Valerio Alfieri) e la direzione musicale (all’epoca affidata a Riccardo Muti, oggi direttore onorario a vita) dell’ottimo Marco Armiliato, nell’occasione e dopo anni sul podio di Orchestra e Coro del Lirico romano, quest’ultimo preparato da Roberto Gabbiani. Sullo sfondo rinascimentale fedele alla Spagna del 1519, come da libretto ma spostando la scena nell’unica, emblematica altura dell’Alhambra l’intero spettro dei luoghi d’Aragona, Saragozza e Aquisgrana, l’azione prende forma fra l’opulenza architettonica – modernamente e significativamente destrutturata – del grande Palazzo di Carlo V a Granada, tra atmosfere per lo più cupe e la rara magnificenza dei costumi ulteriormente valorizzati dalle disposizioni per tableaux-vivants, con vertice alla chiusura del terz’atto.”
Paola de Simone – Connessi all’Opera
“Lo spettacolo firmato da Hugo de Ana, che cura le scene, i costumi e la regia, si lascia ancora apprezzare in tutta la sua bellezza. Si tratta di uno spettacolo dall’impianto tradizionale, con una regia pulita, senza effetti eccessivi, che prende vita soprattutto dall’atto III, regalando due scene molto belle, quella dell’elezione di Carlo a imperatore e quella, seguente, delle nozze di Ernani ed Elvira.
Ma ciò che stupisce per fattura, ricchezza e giochi cromatici sono i costumi, vero fiore all’occhiello della produzione:
In sintesi, un Ernani apprezzato dal pubblico (in alcuni passaggi più che in altri) eche, pur meritando una direzione più viva, si lascia apprezzare per la resa musicale di diverse parti vocali e rincuora gli occhi grazie alla bellezza estetica dello spettacolo di de Ana.”
Stefano Ceccarelli – Ape Musicale
TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA (Bologna) – TOSCA – gennaio/febbraio 2022
“[..]𝑢𝑛𝑎 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑝𝑜𝑠𝑖𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑣𝑖𝑠𝑖𝑣𝑎 𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑐𝑜𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑙𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑡𝑢𝑟𝑎, 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑙’𝑖𝑛𝑞𝑢𝑖𝑒𝑡𝑢𝑑𝑖𝑛𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑒𝑟𝑖𝑜𝑑𝑜 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑐𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑖 𝑎𝑔𝑖𝑡𝑎 𝑠𝑢𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑓𝑜𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑐𝑒𝑛𝑑𝑎, 𝑖𝑛𝑐𝑢𝑝𝑖𝑡𝑜 𝑒 𝑟𝑒𝑠𝑜 𝑖𝑛𝑐𝑒𝑟𝑡𝑜 𝑑𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑑𝑖 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑟𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑒𝑝𝑝𝑢𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑒𝑔𝑢𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑜𝑝𝑝𝑟𝑒𝑠𝑠𝑖𝑣𝑖. 𝑆𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑐𝑒𝑛𝑒, 𝑐𝑜𝑛 𝑔𝑙𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑐𝑖 𝑑𝑒𝑓𝑜𝑟𝑚𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑎𝑙 𝑏𝑎𝑠𝑠𝑜 𝑣𝑒𝑟𝑠𝑜 𝑙’𝑎𝑙𝑡𝑜, 𝑙𝑒 𝑝𝑟𝑜𝑖𝑒𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑓𝑜𝑡𝑜𝑔𝑟𝑎𝑚𝑚𝑖 𝑑𝑖 𝑐𝑒𝑙𝑒𝑏𝑒𝑟𝑟𝑖𝑚𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑑𝑟𝑖 𝑒 𝑝𝑎𝑟𝑡𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑏𝑎𝑠𝑖𝑙𝑖𝑐ℎ𝑒 𝑟𝑜𝑚𝑎𝑛𝑒, 𝑒 𝑖 𝑓𝑖𝑙𝑚𝑎𝑡𝑖, 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑖 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑛𝑡𝑎𝑛𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑡𝑜 𝑖𝑙 𝑙𝑖𝑏𝑟𝑒𝑡𝑡𝑜 𝑜𝑚𝑒𝑡𝑡𝑒, 𝑢𝑛𝑖𝑡𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑒 𝑏𝑒𝑙𝑙𝑒 𝑙𝑢𝑐𝑖 𝑑𝑖 𝑉𝑎𝑙𝑒𝑟𝑖𝑜 𝐴𝑙𝑓𝑖𝑒𝑟𝑖, 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑒𝑓𝑓𝑖𝑐𝑎𝑐𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑐𝑙𝑖𝑚𝑎 𝑚𝑢𝑡𝑒𝑣𝑜𝑙𝑒, 𝑖𝑛𝑞𝑢𝑖𝑒𝑡𝑜 𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑚𝑜 𝑑𝑖 𝑓𝑜𝑠𝑐ℎ𝑖 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑎𝑔𝑖 𝑑𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑖 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑔𝑖𝑢𝑔𝑛𝑜 𝑑𝑒𝑙 1800[..]”
Stefano Bisacchi – Connessi all’Opera
TEATRO CARLO FELICE (Genova) – BIANCA E FERNANDO – novembre 2021
“[…]L’altra grande protagonista della serata è stata la scenografia di Hugo de Ana, che ha curato anche regia e costumi: mastodontica come non si vedeva da tempo[…]”
Emanuela Mortari – Genova24
ABAO, Bilbao – LA FANCIULLA DEL WEST – Febbraio 2020
“ES uno de los directores de escena con más prestigio en el circuito internacional operístico. Hugo de Ana es el encargado de dirigir escénicamente La fanciulla del West, obra que se ha visto desplazada por la fuerte inercia de otras óperas de Puccini. Y, sin embargo, según destaca el escenógrafo argentino, que también es el responsable del vestuario,[…] Hugo de Ana presenta una nuova visione della grande avventura di colonizzazione, amore e l’eterna lotta per ricerca della felicità e della fortuna.”
M.Redondo, deia
“Uno dei grandi registi del momento, Hugo de Ana…”
Euskalduna
BARI – TEATRO PETRUZZELLI –LA BOHEME – Dicembre 2019
“La mano esperta di de Ana si nota anche nei movimenti fluidi delle masse e nella recitazione misurata e naturale dei protagonisti.”
OperaClick Danilo Boaretto
“Un nuovo allestimento di Hugo De Ana, particolarmente accurato nel definire i personaggi a tutto tondo e fuori dai cliché […] La messa in scena del regista argentino è originale nel caratterizzare le psicologie dei personaggi, senza seguire pedissequamente la tradizione – sovente indice di tradimento e cattiva abitudine -, ma richiamando le personalità che traspaiono dal romanzo di Henri Murge.”
L’ape musica di Andrea R. G. pedrotti
TEATRO PETRUZZELLI, Bari – LA TRAVIATA – Dicembre 2018
“Il grande successo riportato al Petruzzelli è dovuto anche all’ottimo allestimento che ha chiuso la brillante stagione lirica 2018. (…)Ma ritorniamo al nuovo allestimento della Fondazione Petruzzelli che ha avuto il suo primo punto di forza nella bellissima regia di Hugo de Ana, autore anche delle scene e dei costumi. L’idea del regista argentino si basa sulle suggestioni parigine di fine Ottocento del pittore impressionista Giuseppe De Nittis,(…). L’allestimento scenografico, che alternava cupezza e ricchezza di colore (ottimo il gioco di luci curato da Valerio Alfieri) negli arredi così come negli elegantissimi costumi, colloca la vicenda attorno al 1870/80 e trova il suo elemento portante nel raffinato salone in “Stile Impero”. OperaClick.com E. Martucci 19 Dic 2018
ARENA DI VERONA – CARMEN – Giugno 2018
“La nuova produzione porta la prestigiosa firma di Hugo de Ana, regista, scenografo e costumista argentino di fama internazionale… I costumi, ideati dal Maestro argentino e frutto di una raffinata ricerca su tagli e tessuti vintage,” Carmen – Arena di Verona Da www.gdopera.it
ARENA DI VERONA – IL BARBIERE DI SIVIGLIA – Agosto 2018
“Il Barbiere di Siviglia nel Paese delle Meraviglie di De Ana
godibile il fiabesco e colorato allestimento di Hugo De Ana (…)E lo scopo del regista è che si tratti di puro divertimento, senza il bisogno di ricercarne improbabili elementi simbolici. Hugo de Ana firma regia, scene e costumi e tutto infatti concorre ad assecondare al meglio questa sua visione. I personaggi, vestiti in bellissimi e coloratissimi costumi, indossano vistose parrucche e portano un trucco pesante che ne marca il lato grottesco.” P. Corsi opera magazineTEATRO
Maurizio Agostini

Informazioni
- Web: www.maurizioagostini.it
- Allegati: N/D
Photogallery
JOMMELLI: DON TRASTULLO, TEATRINO DI CORTE DI PALAZZO REALE, NAPOLI, MARZO 2012
“DON TRASTULLO” NAPOLI, T. DI CORTE DI P. REALE Un barattolo di “pummarola”, bianco e rosso, con la scritta “Pomidoro Pelati” e la marca ben in vista: “San Carlo”, ovviamente. E”da questo nascondiglio che sbuca fuori il protagonista en titre del Don Trastullo, intermezzo buffo di Niccolò Jommelli (Roma, 1749) dal quale il Teatro di San Carlo ha soffiato via la povere che, da mezzo secolo, lo ricopriva. Riccardo Canessa ha trasformato il minuscolo palcoscenico del Teatrino di Corte di Palazzo Reale in un geometrico “vico” napoletano visto in “technicolor”: palazzi viola shocking, finestre arancione elettrico e un sole blu cobalto sullo sfondo. Colori brillanti anche in orchestra: Maurizio Agostini accende la rivoluzionaria “drammaturgia strumentale” della partitura e cerca con insistenza l”equilibrio costante tra stile comico e stile serio. Una misura rara che i tre protagonisti (Mariangela Sicilia, Francesco Marsiglia e Domenico Colaianni) trovano nell” antica ars napoletana di intarsiare il canto alla scena”
–Guido Barbieri, la Repubblica, 4 marzo 2012